Author: Andy

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Fahrenheit 451

Questo libro l’ho letteralmente divorato. E’ una storia che parte già nel vivo dell’azione con Montag, il protagonista, alle prese con una sua giornata tipo da vigile del fuoco. Anche se in questo caso il vigile del fuoco ha il compito di appiccare il fuoco anziché spegnerlo. Montag ama il suo lavoro, lo fa sentire parte di qualcosa di più grande, e per quasi tutta la sua vita non si è mai curato del perché il suo compito sia quello di bruciare i libri e castigare i “colpevoli”, coloro che nascondevano libri in casa. O meglio, il perché lo sapeva già, come del resto tutta la popolazione era tenuta a sapere: i libri sono il male, e le parole che contengono non sono portatori di felicità. Tuttavia qualcosa in Montag comincia a cambiare ed inizia a prendere consapevolezza dell’importanza dei libri e della loro capacità di portare le persone a pensare con la propria testa.
Non svelerò altro della trama, ma consiglio vivamente la lettura di questo classico della letteratura distopica, che si va a mettere accanto ad altri classici come 1984, La fattoria degli animali e Io sono Leggenda. 

The Wonderful Wizard of Oz (AmazonClassics Edition)

“You have plenty of courage, I am sure," answered Oz. "All you need is confidence in yourself. 
There is no living thing that is not afraid when it faces danger. 
The true courage is in facing danger when you are afraid, and that kind of courage you have in plenty.”

Quando vedo libri gratis impazzisco, soprattutto se in formato Kindle. E’ una iniziativa abbastanza recente di Amazon, chiamata appunto AmazonClassics Edition, che prevede una serie di titoli classici in inglese scaricabili gratuitamente e fruibili su dispositivi Kindle o smartphone e pc tramite app.
Che dire del libro, è un classico da leggere assolutamente e da cui sono stati tratti numerosi film, opere teatrali ed episodi di cartoni animati. Lettura molto piacevole e anche un ottimo esercizio per allenare la lettura in inglese, arricchita dalle traduzioni istantanee tramite Kindle.

Il più grande uomo scimmia del Pleistocene

Perfino gli scimpanzé, a volte, cadono giù, se stanno facendo un brutto sogno... 
quella tremenda sensazione di precipitare che poi, quando ti svegli, si dimostra verissima.

«Il libro che avete fra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni» ha scritto Terry Pratchett.
Impossibile negarlo! Questo libro non raccontava solo una storia, ma la nostra storia, quella del nostro viaggio verso l’evoluzione. In questo viaggio troviamo una famiglia di ominidi alle prese con le conseguenze dell’abbandono della vita negli alberi (scelta odiata dal povero Zio Vania). Il padre, Edward, è un inventore e spinge al massimo l’evoluzione per garantire la sopravvivenza della sua famiglia e di tutti gli altri ominidi, tanto che il figlio per questo lo considera «il più grande uomo scimmia del Pleistocene».
Libro di genere poco classificabile, a metà tra romanzo storico, umoristico, fantascientifico a ritroso… insomma, in ogni caso una lettura molto divertente e piacevole, che garantirà un sorriso per ogni folle invenzione di Edward; assolutamente da leggere!

Il Codice da Vinci

Ritenuto il più corretto disegno anatomico della sua epoca, l'Uomo Vitruviano era diventato una delle moderne icone della cultura 
e veniva stampato su manifesti, copertine di libri e T-shirt in tutto il mondo. 
Il famoso disegno era costituito di un cerchio perfetto con inscritto un corpo nudo maschile, 
le braccia tese lateralmente e le gambe divaricate.

Con la pubblicazione della lista sui 100 libri da leggere almeno una volta nella vita ho notato che tra i vari titoli era presente anche Il Codice da Vinci, romanzo thriller che ho sempre voluto leggere e che mancava nella mia collezione di Dan Brown. Dopo aver trovato un’edizione tascabile a 2€, l’ho iniziato subito a leggere e l’ho finito in meno di una settimana.
Ho apprezzato molto i riferimenti ai simboli religiosi e non, ai codici, alla crittografia e a Leonardo da Vinci. Un romanzo che ti fa perdere letteralmente il senso del tempo, come se stessi vivendo in prima persona la storia della ricerca del Santo Graal. Una volta terminato il libro, ho voluto fare il “solito” confronto tra libro e film, facendomi preferire nettamente il libro. Il film mi sembrava un estremo riassunto cinematografico del libro, riassunto per altro fatto male, poiché le uniche parti di azione e colpi di scena del libro sono state quasi del tutto tolte, con grande rammarico. Per fortuna questo non è successo con la trasposizione cinematografica di Angeli e Demoni. In ogni caso mi sento di consigliare questo libro ad ogni amante del genere thriller, che troverà questa lettura molto piacevole e piena di colpi di scena.

Ultimi arrivi

“Ma come fai ad essere sempre senza soldi?”
Tra libri e cibo, ecco il motivo 😂

Tra gli ultimi acquisti di oggi ci sono: Il Codice Da Vinci di Dan Brown, Robinson Crusoe di Daniel Defoe, Dieci piccoli indiani di Agatha Christie e Fahrenheit 451 di Ray Brandbury… ora resta solo l’imbarazzo della scelta su quale iniziare per primo.

La guerra dei mondi

Una volta cominciati, i fulmini proseguirono in una successione rapida come non avevo mai visto. 
I tuoni, che si agganciavano l'uno all'altro con uno strano accompagnamento di crepitii, 
assomigliavano più al lavorio di un gigantesco macchinario elettrico che alle solite denotazioni celesti di un temporale.

Pensare che quest’opera abbia la bellezza di 120 anni potrebbe far storcere il naso, catalogandolo come un libro “vecchio”, ma già dalle prime pagine ciò è quanto di più sbagliato si possa pensare dell’opera di H. G. Wells. Non solo ha uno stile molto attuale, ma parla addirittura di macchine volanti, quando la loro invenzione risale all’inizio del ‘900.
Ciò che più mi ha colpito del suo stile è stato il mix perfetto tra dati scientifici (le nozioni dell’epoca riguardo Marte, il ruolo dei batteri, l’evoluzione) e le analisi sociali, con la descrizione della popolazione a partire dal primo contatto, fino allo stato di disperazione che riversava nelle strade. Dall’attacco subito da parte dei marziani il protagonista capisce che l’uomo non è padrone del mondo, non ha un diritto sul possesso della Terra, e che quindi potrebbe essere spazzato via da essa da una civiltà più tecnologicamente avanzata. Le sue riflessioni rispecchiano sin da subito questa consapevolezza e, in modo velato, tocca altre tematiche attuali, quali la schiavitù o la supremazia nei confronti di altri popoli.
In generale ho trovato questo libro veramente molto piacevole, un must per gli amanti del genere fantascientifico di cui Wells è considerato uno degli iniziatori.

Guida galattica per gli autostoppisti

Alla fine, però, dopo che nel giro di alcune migliaia di anni la loro Galassia fu decimata, 
i due popoli capirono che tutto era nato da un terribile qui pro quo, 
e unirono le loro flotte per sferrare un attacco congiunto alla nostra Galassia, 
ormai riconosciuta responsabile dell’intollerabile insulto.

Per migliaia di anni ancora, le loro possenti navi attraversarono i vuoti deserti dello spazio, 
finché finalmente non approdarono sul primo pianeta in cui si imbatterono, che per caso era la Terra. 
E lì, a causa di un terribile errore di calcolo nella scala delle grandezze, 
I'intera flotta spaziale fu inghiottita da un cagnolino.

Questo spero che renda l’idea di che libro sia Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams.
Primo libro di una trilogia divisa in cinque atti, come definito dall’autore stesso, la Guida galattica per gli autostoppisti narra la storia di Arthur, che vedrà la sua vita stravolta quando alcune ruspe gialle stanno per demolirgli la casa in cui abita per fare spazio a una nuova superstrada.
E’ un libro fantascientifico, ma impregnato al massimo del classico humor inglese. All’inizio la lettura andava un po’ a rilento per via dei molti termini “alieni”, ma dopo poche pagine diventa quasi impossibile smettere di leggere, tant’è che l’ho divorato in pochi giorni (e adesso attendo che il mio caro corriere Amazon mi consegni il seguito Ristorante al termine dell’Universo).
Un libro che, indipendentemente dal fatto che si sia o meno amanti del genere, deve essere assolutamente letto, ma soprattutto… DON’T PANIC!

L’uomo di neve

Era bianco e aveva gli occhi e la bocca di ghiaia nera, probabilmente presa dal passo carraio e per braccia due ramoscelli di melo.
- Dio santo, - ansimò.
- E' solo un pupazzo di neve.

Se state cercando un libro che vi tenga svegli fino a tardi, questo è quello giusto.
L’uomo di neve di Jo Nesbø è un thriller di circa 500 pagine, molto scorrevoli, che fa parte della serie di Harry Hole.
L’idea iniziale era quella di leggermi tutti i libri della serie, per conoscere sin da subito il protagonista, e soprattutto per entrare nel suo mondo. Con il primo libro, Il pipistrello, che lessi in formato Kindle in poco più di una settimana, ho fatto la conoscenza di Harry, un detective della squadra Anticrimine di Oslo con un eccessivo problema con l’alcool, che segue il caso di un serial killer a Sidney. Il libro di per sé non è male, ma dopo aver letto L’uomo di neve la differenza si nota molto. Quest’ultimo infatti mostra un Harry più maturo, con più autocontrollo nel bere e alle prese con una situazione sentimentale poco chiara. A tutto ciò si aggiunge un serial killer che compare “con la prima neve”, e senza uno schema particolare, che rende d’obbligo continuare la lettura per scoprire la verità.
In generale mi sento di consigliare questo, e gli altri libri della serie (che prima o poi leggerò), a chiunque sia un amante dei thriller.

Le Libragioni

Partiamo col fatto che appena vedo una libreria entro senza pensarci troppo, ma con “Le Libragioni” è stato differente.
Avevo appena finito una commissione in zona Lambrate con una mia amica e lungo il tragitto per tornare alla metropolitana ci siamo imbattuti in una serie di tavoli pieni di vecchi libri (e fumetti) a prezzi veramente stracciati. Essendo entrambi amanti dei libri ci siamo subito catapultati dentro questa libreria che offre, oltre a rari e vecchi libri di ogni genere ed autore, anche del vino, sia da asporto che al tavolo. La cosa che più ci ha stupito è che all’interno di questo luogo vigeva un bellissimo silenzio (sublime in confronto ai rumori della città), che garantiva un’ottima permanenza, tra un calice di vino ed un buon libro.
E’ possibile infatti ordinare un calice alla mescita a 5€ con qualche stuzzichino e intanto gustarsi un buon libro a scelta tra quelli presenti nei tre piani della libreria.
Se poi, come ho fatto io, si è interessati ad acquistare un determinato volume, i prezzi sono contenuti e la scelta davvero difficile a causa dell’enorme quantità di libri presenti.

Contatti:
Potete andare a trovare “Le Libragioni” anche voi in Via Bardelli, 11 ang. Via Pacini – Milano – MM2 Lambrate
3471480045 – 0287070804

Orari e chiusura:
Martedì-Mercoledì 10:30-13:30, 18:00-22:00
Giovedì 18:00-22:00
Venerdì-Sabato 10:30-13:30, 18:00-22:00
Domenica 11:30-13:30

Apple Events – Keynote September 2017

Ho aspettato un po’ per parlare del Keynote di Apple di Settembre per evitare di buttarmi in commenti troppo a “caldo” e cercare invece di dare una panoramica generale su quanto presentato all’evento. Oltre alla presentazione dell’Apple TV 4K e dell’Apple Watch Series 3 LTE (disponibile in pochi stati tra cui non l’Italia), i protagonisti indiscussi sono stati i nuovi iPhone. Quest’anno sono stati presentati, oltre ai successori di iPhone 7 e 7 Plus, un nuovo iPhone totalmente diverso dai predecessori in occasione dei 10 anni dalla commercializzazione del primo iPhone, avvenuta il 29 giugno 2007.

>iPhone 8 e 8 Plus
Partendo dai diretti successori dei modelli dell’anno scorso, iPhone 8 e 8 Plus portano vari miglioramenti hardware tra cui un nuovo design, un chip più potente e una fotocamera migliorata. Partendo dal design è impossibile non notare quanto questi nuovi iPhone abbiano un design simile ai precedenti, partendo da iPhone 6, tuttavia non reputo questa scelta totalmente sbagliata. Se da una parte un cliente sarebbe più intenzionato ad acquistare un prodotto diverso sotto tutti i punti di vista, dall’altra questa intenzione viene meno, dal momento che, tolti casi particolari, la volontà di cambiare dispositivo diventa ormai necessaria solo nel caso in cui il proprio iPhone finisca i cicli di aggiornamento (come è appena successo per gli iPhone 5 che, partendo da iOS 6 nel 2012, è stato aggiornato sino ad iOS 10, eseguendo dunque 5 major release). Rispetto molti altri dispositivi, gli iPhone possono vantare il miglior supporto software su uno smartphone, garantendo sinora non meno di 5 anni di aggiornamenti. Contando dunque questo tipo di supporto software da una parte, e un design pressoché simile da iPhone 6 in poi, la scelta di aggiornare il proprio dispositivo viene dettata da veramente pochi fattori ormai.
Dunque, più che parlare del nuovo iPhone 8, preferirei trovare le differenze rispetto il mio iPhone 6, col quale condivide lo stesso software e design.

  • Design
    Prendendo in mano un iPhone 6 e un iPhone 8 le differenti estetiche sono pressoché nulle a prima vista, parlando del lato frontale. Girando i due dispositivi si notano invece le prime differenze: iPhone 6 è completamente in allumino, con delle visibili bande in plastica per le antenne, mentre su iPhone 8 troviamo un unico strato in vetro robusto, che garantisce la nuova ricarica wireless con lo standard Qi.
    Ciò che invece non molti hanno notato è l’aumento dello spessore e del peso tra i due dispositivi. A partire da iPhone 6s, fino ad iPhone 8, infatti, lo spessore degli iPhone è aumentato di anno in anno, prevalentemente per l’implementazione dello strato che garantisce il 3D Touch, e da quest’anno per l’utilizzo del retro in vetro. Se da una parte iPhone 6 gode dei suoi 6.9 mm di spessore per 129 grammi, iPhone 8 è spesso 7.3 mm per un peso totale di 148 grammi. E’ ovvio che queste differenze sono puramente numeriche e che nell’uso quotidiano sono impercettibili, tuttavia esistono.
  • Chip e potenza
    Sotto questo punto di vista le differenze ci sono e si sentono poiché da un parte troviamo un chip A8 con architettura a 64 bit e coprocessore di movimento M8, mentre dall’altra un chip A11 Bionic con architettura a 64 bit con Neural Engine e coprocessore di movimento M11 integrato. Senza dubbio questa differenza va a migliorare, in favore di iPhone 8, la performance complessiva della batteria e la fluidità del sistema operativo.
    Ma per un utente medio, nell’utilizzo quotidiano, può tale differenza essere realmente avvertita? Non ho ancora toccato con mano un iPhone 8, e non potrò dunque dare un giudizio consapevole al 100%, ma posso sicuramente affermare che oltre ad una fluidità maggiore grazie al nuovo chip, un iPhone 6 non ha nulla di meno rispetto il nuovo iPhone. Per le operazioni di tutti giorni infatti, come visitare pagine web, vedere video, ascoltare musica, giocare ogni tanto e scattare qualche foto, iPhone 6 ha ancora ottime performance. In particolare, grazie al recente iOS 11, ho notato che la fluidità del sistema operativo è migliorata veramente molto.
  •  Fotocamera
    Purtroppo in questo caso iPhone 6 si trova alle strette: iPhone 8 in questo campo è decisamente un nemico troppo forte. La fotocamera passa da un’iSight da 8 megapixel con pixel da 1.5µ ad una da 12 megapixel da 1.8µ e zoom digitale fino a 5x. In parole povere, le foto sono notevolmente più definite, con una maggior quantità di luce che permette scatti mozzafiato anche in condizioni di scarsa luminosità. Tuttavia la fotocamera di iPhone 8 ha un difetto, e cioè essere troppo inferiore alle capacità della fotocamera di iPhone 8 Plus. Grazie alla seconda lente, infatti, iPhone 8 Plus permette di arrivare ad uno zoom digitale fino a 10x, garantendo maggior definizione delle foto ed una funzione ritratto più fedele e con più funzioni.
    Queste possono sembrare piccole differenze, ma per chi si ritrova con un dispositivo più datato, la scelta tra un iPhone 8 e un 8 Plus è più difficile, non basandosi più solo sulla dimensione dello schermo.

Dunque su cosa può effettivamente ricadere la scelta per un nuovo iPhone? Essenzialmente rimane ben poco nel caso in cui si possiede già un dispositivo Apple aggiornato. Nel caso in cui si possieda un iPhone 6 o 6s non penso sia necessario pensare ad aggiornare il proprio iPhone col modello di quest’anno. Discorso diverso se c’è la necessità di un dispositivo più performante e magari con una fotocamera realmente migliore, ma in quel caso la scelta ricadrebbe su un iPhone 8 Plus e l’unica condizione è abituarsi ad uno schermo molto più grande rispetto la versione base.
In ogni caso trovo davvero interessante la scelta della scocca posteriore in vetro per la ricarica wireless, sicuramente una scelta che risulterà molto utile per caricare il telefono senza l’utilizzo di cavi ingombranti.

>iPhone X
iPhone X è il vero dispositivo di quest’anno. Dai tempi dell’iPhone 6 infatti il design dei dispositivi Apple non è cambiato gran che, preferendo dare spazio ad un hardware sempre più potente e a fotocamere più accurate.
Quest’anno, a distanza di ben dieci anni dalla commercializzazione del primo iPhone, l’iPhone 2G, Apple ha presentato un vero e proprio dispositivo rivoluzionario sotto molti punti di vista.

Il primo è sicuramente il display. Questo iPhone X sembra la fusione tra un iPhone 8 e il fratello maggiore 8 Plus, avendo un form factor leggermente simile all’iPhone 8, con un display più grande di un 8 Plus. Il display, chiamato Display Super Retina, vanta infatti una diagonale di 5.8″ e una tecnologia di tipo OLED, la prima mai vista su un iPhone. E’ inoltre presente, come su iPhone 8 & 8 Plus, la tecnologia True Tone, già presente da iPad Pro, che cambia il colore del display in base al luogo in cui ci si trova, passando da colori più tendenti all’arancione o al blu.

Secondo grande cambiamento: sparisce il tasto Home. Anche questa non è un’innovazione solo di Apple; smartphone senza tasto centrale fisico sono diffusi già da molto tempo, ma Apple non ha implementato tasti a schermo, ha introdotto solo delle gesture per sopperire a tale mancanza.
Ma qualche tipo di sblocco poteva sostituire la sicurezza del Touch ID? Face ID ovviamente. Sebbene sia leggermente perplesso rispetto tale modalità attenderò di provarlo con mano, ma già da ora sono sicuro di affermare che nulla potrà mai sostituire la comodità di sbloccare il proprio iPhone con il Touch ID.
Ma come funziona Face ID? La registrazione del volto è garantita dalla presenza di vari sensori e un sistema chiamato TrueDepth il quale, proiettando 30.000 punti invisibili sul volto, crea un modello 3D del nostro volto e lo utilizza come sistema di sblocco di sicurezza. Per garantire tale sistema sono stati fatti svariati test, per garantire che nessuno possa sbloccare iPhone X utilizzando una foto o una maschera. Sebbene il sistema in se sembri relativamente sicuro, c’è da dire che è possibile prendere iPhone X, metterlo in faccia al proprietario e sbloccarlo senza che quest’ultimo possa fare nulla per impedirlo. Tuttavia, come ho già detto, sarà necessario testare questa nuova funzione per avere un parere più completo a riguardo.

Il terzo cambiamento è la fotocamera, anzi, le fotocamere. Anteriormente troviamo la stessa fotocamera di iPhone 8 & 8 Plus, da 7MP con apertura ƒ/2.2; posteriormente doppia fotocamera da 12MP con grandangolo e teleobiettivo.
Senza dubbio il dispositivo è innovativo e rivoluzionario, soprattutto per il design, rispetto agli altri iPhone, ma sarà in grado di essere all’altezza del prezzo di vendita? iPhone X sarà disponibile all’inizio di novembre a partire da 1189€ nella configurazione da 64gb, sicuramente il prezzo più alto che un iPhone abbia mai raggiunto.
In ogni caso non vedrò l’ora di vederlo dal vivo e soprattutto di testare le sue novità.

[immagini liberamente prese dal sito ufficiale apple.com]