Author: Andy

Home / Articles posted by Andy (Page 3)

All iOS Background

Dopo aver pubblicato tutti i nuovi sfondi di iOS 11 avevo pensato di farlo anche per le precedenti versioni di iOS, ma è stranamente più difficile di quanto sembri trovare tutti gli sfondi delle più vecchie versioni di iOS.
I primi sfondi sono quelli che caratterizzarono le prime versioni di iOS, o meglio iPhone OS, come l’iconico sfondo della Terra di iPhone 2G o i quadri artistici rimasti sino ad iOS 4.
Spero che gli sfondi possano piacervi e, se come me volte farvi un tuffo nel passato, provateli sui vostri iPhone!

Cubismo

L’esperienza cubista può essere datata attorno al primo decennio del ‘900 a Parigi, a partire dalle innovazioni di Picasso e Braque, e soprattutto dal retaggio di Cézanne che, per mezzo della sua ricostruzione della natura per mezzo dei volumi, ha creato un vero e proprio precedente culturale per il cubismo.
Il termine stesso “cubismo” nacque da un’esclamazione dell’artista Henri Matisse, il quale, osservando l’opera di Braque Case all’Estaque esposta al Salon d’Automne del 1908, esclamò “Tiens! Des petits cubes!” (Guarda. dei piccoli cubi!). Essendo membro della giuria in quell’anno, valutò negativamente le opere di Braque, e l’anno dopo Louis Vauxcelles le chiamò “bizzarrie cubiste”. Da quel momento in poi le opere di Braque, Picasso e altri pittori vennero denominate cubiste.

>Un secolo di cambiamenti
A partire dall’espressionismo, e prima ancora dall’impressionismo, il distacco con la realtà si stava delineando sempre di più. Inoltre il ‘900 può essere considerato un secolo di notevoli cambiamenti, come le guerre mondiali, i cambiamenti geopolitici, le nuove scoperte scientifiche, come la teoria della relatività di Einstein o il principio di indeterminazione di Heisenberg, e gli studi sul tempo del filosofo Henri Luis Bergson.
Queste scoperte in particolare hanno portato ad una diversa concezione della realtà stessa, cambiando per sempre l’idea di uno spazio ed un tempo assoluti. Essendo tutto relativo, ci sono anche diversi punti di vista ed è da questo presupposto che il cubismo crea i suoi scenari.

>Le fasi del cubismo
Il cubismo, in base allo stile e alla tecnica utilizzata, può essere suddiviso in tre fasi: analitico, sintetico e orfico.
Il cubismo analitico è un modo di inserire nella pittura il tempo, la continuità, la durata, in modo tale da rendere su tela non solo l’oggetto che si vuole rappresentare, ma tutto ciò che è l’oggetto stesso nella sua completezza, nel suo essere nel tempo. L’artista si occupava principalmente di “distruggere” l’oggetto fino a disintegrarlo per conoscere ogni suo particolare e in ultima istanza tale oggetto veniva ricostruito nel quadro, nel quale non troviamo la realtà sensibile dell’oggetto, ma una sua vista frammentaria che comprende tutto ciò che l’artista ha visto nell’oggetto. I quadri di questo primo periodo (fino al 1912 circa) sono caratterizzati dall’essere quasi monocromatici, come si nota ne La mandola o nel Tavolino di Braque, preferendo colori come il grigio e il marrone. Questa scelta viene fatta principalmente perché il colore era visto dall’artista come un elemento puramente decorativo e quasi di disturbo nell’analisi, dell’artista quanto dello spettatore, dell’oggetto del dipinto.
Il cubismo sintetico si pone quasi come una barriera verso l’astrattismo. La frammentazione del cubismo analitico stava portando infatti le opere di Braque e Picasso verso i caratteri dell’astrattismo e per evitare ciò vennero fatte due scelte tecniche e stilistiche. In primo luogo, per dar maggior realtà ai loro quadri, troviamo elementi quotidiani come lettere dell’alfabeto e numeri e oggetti concreti incollati sul quadro (tecnica del collage). Usando questi materiali fisici hanno cercato di rientrare nel mondo del reale, del quotidiano, per evitare di finire nel pieno astrattismo. In secondo luogo troviamo un ritorno al colore e immagini più comprensibili. L’artista in questa fase, mentre studia l’oggetto da rappresentare, lo analizza in ogni sua parte come prima, ma ora non propone tutto ciò che ha visto e sentito durante l’analisi, ma rappresenta su tela solo gli elementi che sono rimasti più impressi nella mente dell’artista. Si effettua così non una rappresentazione della realtà, ma una sintesi razionale degli elementi più significativi.
L’ultima fase, il cubismo orfico, sembra quasi un anello di giunzione tra diversi movimenti pittorici di quel periodo. Le caratteristiche principali sono l’utilizzo del colore all’estremo, rendendolo quasi protagonista del quadro stesso, e una rappresentazione di un oggetto che molto spesso non faceva nemmeno parte della realtà, ma poteva nascere da un sogno. A causa di queste sue caratteristiche, questa fase si avvicinò molto all’astrattismo.
Il termine venne coniato da Guillaume Apollinaire per definire il gruppo di artisti raggruppati attorno la rivista Section d’Or e venne usato anche dai critici per definire proprio questi artisti che nell’arco di circa cinque anni seppero creare un ponte tra il cubismo analitico, il nascente futurismo e l’astrattismo,  esaltando la scomposizione dello spazio ma anche il dinamismo, la separazione dal dato reale me anche l’esaltazione del colore.

“Ci sono pittori che trasformano il sole in una macchia gialla, ma ci sono altri che con l’aiuto della loro arte e della loro intelligenza, trasformano una macchia gialla nel sole.” (Pablo Picasso)

Posted in Art

Sfondi ufficiali di iOS 11

Nella giornata di ieri è apparsa in rete la versione finale di iOS 11 per sviluppatori, la “Golden Master”, nella quale, oltre ad una serie di novità e dettagli riguardanti i prossimi dispositivi Apple che verranno presentati il 12 settembre, troviamo anche ben 19 nuovi sfondi che varranno integrati nel prossimo sistema operativo.

Android Wear 2.0 & LG Watch Urbane

LG ha iniziato ufficialmente il rollout di Android Wear 2.0 su LG Watch Urbane ad aprile 2017. LG Watch Urbane ha un design molto curato, ed è uno dei primi smartwatch che più si avvicina alle linee di un orologio tradizionale. Questo aggiornamento porta notevoli miglioramenti sia a livello delle funzionalità che per durata della batteria, riuscendo a garantire due giorni di autonomia con un uso normale.

  • Fitness
    La killer app di questo smartwatch penso sia proprio Google Fit, l’applicazione più completa per monitorare praticamente tutte le attività fisiche.
    Non avendo una certificazione IP68 lo smartwatch non può essere immerso in acqua, sebbene possa resistere a schizzi d’acqua o sudore, e non può quindi monitorare l’attività in piscina o al mare. A sopperire tale “mancanza” è la presenza di alcune attività che ben pochi altri smartwatch monitorano: l’attività in palestra. A partire da Android Wear 2.0 è infatti possibile monitorare allenamenti Strength, per il sollevamento di manubri, allenamenti specifici per flessioni, addominali e squat, oltre ai classici workout per camminata, corsa e bicicletta.
    L’app riesce a riconoscere in modo accurato le ripetizioni, le serie e le pause, e nel caso dovesse esserci una leggera discrepanza è possibile correggere il valore a fine allenamento, dove verra mostrato anche l’andamento settimanale e il valore minimo di ripetizioni.
    Ogni 30 giorni, o meglio, ogni 30 allenamenti di ogni tipo, verra richiesto di inserire un livello di prestazione (principiante, medio, avanzato) che imposterà una soglia minima di ripetizioni del dato allenamento. Durante l’allenamento è comunque possibile continuare a ricevere ogni tipo di notifica, ma non sarà possibile ne leggere la notifica ne rispondere ad essa, a mio punto di vista ottimo per evitare distrazioni.
    E’ possibile vedere un riepilogo dell’allenamento nell’applicazione Google Fit direttamente dall’orologio, in cui è presente una panoramica giornaliera delle calorie, dei passi fatti, del tempo dedicato allo sport e dei battiti cardiaci.
    L’unico difetto, causato dal fatto che ho collegato il mio LG Watch Urbane ad un iPhone, è l’impossibilità di caricare i miei dati sul mio telefono o di poterli comunque rivedere dall’app Google Fit da tablet Android. Sebbene questa mancanza ormai questo smartwatch è diventato necessario per ogni mio allenamento, con anche la possibilità di controllare la musica e le notifiche tra una serie e l’altra.
  • Design e specifiche
    LG G Watch Urbane è molto piacevole da indossare e con i suoi 64 grammi sembra quasi di non averlo addosso. Il cinturino è di buona fattura, in pelle, con passo di 22mm, ma dopo qualche giorno ho preferito acquistarne uno in silicone essendo più in linea con la mia idea di smartwatch. Possiede una certificazione IP67 (ovvero International Protection indica e classifica il grado di protezione contro l’intrusione di sabbia o polvere e l’accesso di liquidi. Per le particelle solide la prima cifra va da un minimo di 0, nessuna protezione, a 6, cioè totalmente protetto; per l’accesso di liquidi la seconda cifra va da un minimo di 0 ad un massimo di 9, cioè protetto da immersione permanente in acqua). Grazie a tale certificazione ha la possibilità di resistere in acqua per 30 minuti fino a 1 metro di profondità, anche se il display tende spesso ad “impazzire”, ed è dunque necessario attivare la modalità cinema per spegnere lo schermo.
    Le watchface sono davvero belle, ma soprattutto utili, in quanto sono presenti le nuove complications che mostrano informazioni come agenda, meteo, batteria, passi fatti e tanto altro. Con l’introduzione del nuovo Play Store inoltre è possibile scaricarne di nuove direttamente dall’orologio senza passare tramite uno smartphone Android. Oltre alle applicazioni troviamo anche molte app, tra cui Telegram che, grazie ad una connessione Wifi, funziona davvero bene. Grazie a questo aggiornamento sono presenti più modi per rispondere ad una notifica: dettatura vocale, disegnare emoticon e scrivere sulla tastiera.
    L’ultimo di questi modi fa spesso sorridere perché molte persone mi chiedono come faccia a rispondere ad un messaggio dall’orologio, ma sarà per l’ottimizzazione del word flow o per i suggerimenti intelligenti, che scrivere su questo orologio è davvero facile e veloce.
    Non lo dico per dire: non sbaglio una sola parola!
  • Hardware
    >Dimensioni: 45.5 x 52.2 x 10.9
    >Peso: 64 g
    >SoC: Qualcomm Snapdragon 400 APQ8026
    >Processore: ARM Cortex-A7, 1200 MHz, Numero di core: 4
    >Processore grafico: Qualcomm Adreno 305
    >Memoria RAM: 512 MB
    >Memoria interna: 4 GB
    >Display: 1.3 pollici, P-OLED, 320 x 320 pixel
    >Batteria: 410 mAh
    >Sistema operativo: Android Wear
    >USB: 2.0, Micro USB
    >Bluetooth: 4.0
    >Wi-fi
    >Sensore Battito
  • Conclusioni
    LG Watch Urbane è sicuramente un’ottimo smartwatch con una batteria che riesce a garantire due giorni di autonomia e oggi è possibile trovarlo sia online che nei negozi ad un prezzo abbastanza buono. L’app Google Fit penso che sia la killer application che caratterizza il nuovo sistema operativo, il quale è davvero cresciuto molto rispetto le precedenti versioni, portando novità come la tastiera e il Play Store direttamente sull’orologio.

Nintendo 64

Il Nintendo 64 è una console per videogiochi a 64 bit prodotta da Nintendo, successiva al Super Nintendo Entertainment System (SNES), e in vendita a partire dal 1996-97. Il Nintendo 64 vendette molto soprattutto in Giappone ed ebbe buon riscontro in tutto il mondo superando la quota 30 milioni di unità vendute, tuttavia il Nintendo 64 non riuscì a ripetere gli stessi risultati del NES e dello SNES venendo nettamente sconfitto dalla PlayStation di Sony, che stabilì un record vendendo oltre 100 milioni di unità.

Specifiche tecniche:

  • Architettura MIPS / R4300i RISC
  • 4 MByte RDRAM
  • Cartucce elettroniche da 4 a 64 MByte
  • 4 porte per controller
  • Porta d’espansione per Expansion Pak

XBOX

L’Xbox è una console per videogiochi prodotta dalla Microsoft e venduta a partire da novembre del 2001. Rappresentò il primo tentativo di entrare nel mercato delle console da parte della Microsoft e per tutto quel che ha rappresentato è considerata un importante pezzo di storia, ed è stata infatti annoverata da IGN (Imagine Games Network) nella lista delle 25 migliori console di tutti i tempi, all’11º posto, precedendo sistemi di gioco come PlayStation 3, Nintendo GameCube, Sega Saturn e altri.

Specifiche tecniche:

  • Performance complessiva: 2,9 GigaFLOPS
  • Hard disk ATA 3,5 pollici da 8 o 10 GByte (20 GByte nella versione Crystal)
  • 64 MByte DDR SDRAM

 

Torpedo Typewriter 1949

Nata verso la fine del XIX secolo, la macchina da scrivere oggi è stata completamente rimpiazzata dai personal computer che contengono uno o più programmi di video scrittura come Microsoft Word. Abbiamo acquistato questa macchina da scrivere in un negozio di antiquariato in Spagna e ce ne siamo subito innamorati.
La macchina era in ottime condizioni, i martelletti funzionavano bene e il suono che facevano sulla carta portava indietro nel tempo (anche se tecnicamente nel ’49 non ero ancora nato, quindi sarebbe stata quasi la trama di Ritorno al Futuro). Tuttavia, a causa degli anni e dell’utilizzo, l’inchiostro era quasi completamente finito, e appena siamo tornati dalle ferie siamo riusciti a trovare su Amazon un sostituto, riuscendo così a far funzionare la macchina al cento per cento.
Non che avevo idea di prendere gli appunti in università con questa macchina, ma magari poteva essere utile per scrivere biglietti di auguri, curriculum oppure fogli interi pieni della stessa frase che ha scritto all’infinito Jack Torrance in Shining.

"All work and no play makes Jack a dull boy"

Espressionismo

Il termine espressionismo indica generalmente un’arte in cui prevale la deformazione di alcuni aspetti della realtà in modo tale da accentuare valori emozionali ed espressivi. Per questo motivo si può estendere il termine “espressionismo” in modo più universale, associandolo ad un senso di deformazione.
Nell’ambito della avanguardie artistiche si associa il termine espressionismo ad una serie di esperienze sorte soprattutto in Germania, rendendo tale movimento artistico un vero e proprio fenomeno culturale.

Come per altre correnti artistiche è impossibile trovare una netta separazione tra un movimento ed un altro, tanto è vero che artisti come Van Gogh, Gauguin, Munch ed Ensor possono essere considerati pre espressionisti. Il motivo risiede nella presenza, all’interno dei loro quadri e nella loro tecnica, di elementi che costituiscono le caratteristiche tipiche dell’espressionismo: l’accentuazione cromatica, un tratto forte e inciso, la drammaticità dei contenuti.

Sebbene il cuore dell’espressionismo risiedesse in Germania, il primo movimento che può essere considerato espressionistico acqua in Francia nel 1905: i Fauves. Tale nome, “belve”, venne dispregiativamente attribuito ad alcuni pittori che esposero nel Salon D’Automne quadri dall’impatto cromatico molto violento. Di questo gruppo facevano parte artisti come Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet ed altri. La caratteristica che li accomunava era il colore steso in tonalità pure e un’autonomia delle loro immagini rispetto la realtà. Quest’ultimo effetto era creato prendendo un oggetto reale e reinterpretandolo con molta libertà, traducendo l’immagine in segni colorati che creavano una pittura notevolmente decorativa.

Sempre nel 1905 si costituì un altro gruppo di artisti espressionisti: “Die Brücke” (il Ponte). Nato in Germania, a Dresda, questo gruppo vide come protagonisti principali Ernest Ludwig Kirchner e Emil Nolde. Anche nel “Die Brücke” troviamo i tratti tipici dell’espressionismo: la violenza cromatica e la deformazione caricaturale, ma in più è una forte carica di drammaticità, che nei Fauves non era presente. Troviamo infatti temi come il disagio esistenziale, l’angoscia patologica, la critica ad ad una società borghese ipocrita e ad uno stato militarista e violento.

Un secondo gruppo espressionistico di costituì a Monaco nel 1911: “Der Blaue Reiter” (Il Cavaliere Azzurro). I membri principali furono Wassilj Kandinskij e Franz Marc. Nella pittura dei Fauves, o dei pittori del gruppo Die Brücke, la tecnica era di rendere “espressiva” la realtà esterna così da farla coincidere con le risonanze interiori dell’artista. Der Blaue Reiter propose invece un’arte dove la componente principale era l’espressione interiore dell’artista che, al limite, poteva anche ignorare totalmente la realtà esterna a se stesso. E’ possibile dire che, a partire da questo movimento, si fondano le basi di una pittura totalmente astratta.

>Differenza con l’impressionismo
Sebbene a prima vista i due movimenti possano sembrare simili, essi presentano profonde e sostanziali differenze. L’impressionismo rimase sempre legato alla realtà esteriore, al legame tra luce e occhio e ad una prospettiva piacevole ed interessante del mondo esterno.
L’espressionismo, invece, rifiutava l’idea di una pittura piacevole alla vista, ponendo maggiore attenzione all’interiorità dell’animo umano. L’occhio non è più solo uno strumento per vedere, ma un mezzo per giungere all’interno, dove la vista interagisce con la nostra sensibilità.

“Se il Futurismo si ferma alla pelle dell’individuo, l’Espressionismo fruga nel sangue, nell’anima.” (François Orsini)

Posted in Art

Post Impressionismo

Il Post Impressionismo è un termine convenzionale, usato per individuare le molteplici esperienze figurative sorte dopo l’impressionismo. Il denominatore comune di queste esperienze è proprio l’eredità che esse assorbono dallo stile precedente. Il postimpressionismo, tuttavia, non può essere giudicato uno stile in quanto non è assolutamente accomunato da caratteri stilistici unici. Esso è solo un’etichetta per individuare un periodo cronologico che va all’incirca dal 1880 agli inizi del 1900. In questo periodo vengono superati alcuni concetti dell’Impressionismo, come la tecnica dell’en plain air, preferendo invece effettuare gli studi del disegno all’interno del proprio atelier; presenta inoltre la tendenza a cercare la solidità dell’immagine, la sicurezza del contorno e la libertà del colore.

Da questo momento in poi gli artisti non rappresentano ciò che vedono, non rappresentano più la realtà, ma solo le loro sensazioni. Questa tecnica di tirare fuori ciò che si ha dentro usando la tela come tramite anticiperà fortemente l’espressionismo. Questa volontà è influenzata anche dalle nuove scoperte scientifiche e tecnologiche che portarono alla nascita della fotografia e del cinema. La civiltà occidentale diviene sempre più una civiltà delle immagini ma, paradossalmente, la pittura in questo processo si trova a svolgere un ruolo sempre più marginale. Diviene chiaro che la pittura non può più competere con la fotografia nella rappresentazione della realtà e per questo motivo, partendo dalle radici dell’impressionismo, i pittori non cercano più di riprodurre la realtà, ma di comunicare una sensazione. In questo breve periodo tali premesse porteranno ad una rivoluzione totale nel campo dell’arte che sfocerà, con la nascita dell’astrattismo, ad una definitiva rottura tra arte e rappresentazione del reale.

“Sogno di dipingere e poi dipingo il mio sogno.” (Vincent Van Gogh)

Posted in Art