Author: Andy

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Impressionismo

L’impressionismo è un movimento pittorico francese che nasce intorno al 1860 a Parigi.
Tale movimento deriva direttamente dal realismo, in quanto come questo si interessa soprattutto alla rappresentazione della realtà quotidiana. Tuttavia, rispetto al realismo, non si occupa dei problemi ma solo dei lati gradevoli della società del tempo.
La vicenda dell’impressionismo dura poco meno di venti anni: al 1880, infatti, il movimento può già considerarsi un’esperienza chiusa. Dunque, sebbene di breve durata, questo movimento portò una grande rivoluzione nella tecnica, che ora sceglie di rappresentare solo la realtà sensibile, staccando completamente la realtà ideale per occuparsi solo dei fenomeni ottici della visione. In questo modo l’artista cerca di riprodurre tutte le sensazioni ottiche con la maggior fedeltà possibile.
La poetica dell’impressionismo è quasi del tutto indifferente ai soggetti, proprio per cercare di rendere piacevole qualsiasi cosa rappresenti. L’impressionismo diviene dunque lo stile della vita parigina di quegli anni, come dimostra La Grenouillère di Renoir e di Monet, che non cerca alcun tipo di evasione romantica, ma rincorre la volontà dichiarata di calarsi interamente nella realtà urbana di quel periodo per evidenziarne tutti i lati positivi e piacevoli.

  • Protagonisti
    I protagonisti dell’impressionismo furono soprattutto pittori francesi. Tra essi, il più impressionista di tutti, fu Claude Monet. Gli altri grandi protagonisti furono: Auguste Renoir, Alfred Sisley, Camille Pissarro e, seppure con qualche originalità, Edgar Degas.
    Un posto separato lo occupano, tra la schiera dei pittori definiti impressionisti, Edouard Manet, che fu in realtà il precursore del movimento, e Paul Cézanne, la cui opera è quella che per prima supera l’impressionismo degli inizi.
  • Date
    1863: Edouard Manet espone «La colazione sull’erba»;
    1874: anno della prima mostra dei pittori impressionisti presso lo studio del fotografo Nadar;
    1886: anno dell’ottava e ultima mostra impressionista.
  • Caratteristiche dell’impressionismo
    _ Rivoluzioni tecniche su luce e colore
    _ La pittura en plain air
    _ L’esaltazione dell’attimo fuggente
    _ I soggetti urbani

> Rivoluzioni tecniche su luce e colore
L’occhio umano percepisce inizialmente la luce e i colori. Dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione, il cervello distingue le forme e lo spazio in cui luce e colori sono collocati.
La rivoluzione della tecnica pittorica, iniziata da Manet e influenzata anche dalle scoperte scientifiche di quegli anni, parte dalla scelta di rappresentare solo la realtà sensibile. Gli studi di ottica permisero di capire meglio il procedimento della percezione dei colori e della luce. L’occhio umano ha recettori sensibili soprattutto a tre colori: rosso, verde e blu. La diversa stimolazione di questi tre recettori, mediante tre luci pure (rossa, verde e blu), dà la luce bianca. Tale meccanismo viene definito sintesi additiva.
Il colore che attribuiamo ad un oggetto è l’effetto della luce riflessa dall’oggetto stesso. Dunque, un oggetto di colore blu non riflette le onde di colore rosso e verde, ma solo quelle corrispondenti al blu. I colori che l’artista pone su una tela bianca seguono il medesimo meccanismo: selezionano solo alcune delle onde da riflettere. I colori diventano dunque dei filtri che non consentono la riflessione degli altri colori e, in questo caso, sovrapponendo più colori si ottiene, successivamente, la progressiva filtratura, e quindi soppressione, di varie colorazioni, fino a giungere al nero. In questo caso si ottiene sintesi sottrattiva.
I colori posti su una tela agiscono sempre operando una sintesi sottrattiva: più i colori si mischiano e si
sovrappongono, meno luce riflette il quadro. L’intento degli impressionisti è proprio evitare al minimo la
perdita di luce riflessa, così da dare alle loro tele la stessa intensità visiva che si ottiene da una percezione diretta della realtà.
Per garantire questo meccanismo, gli impressionisti ricorsero a varie tecniche tra cui il solo utilizzo di colori puri, l’assenza dell’effetto chiaro-scuro creato diluendo i colori, l’accostamento di colori complementari per creare maggior luminosità alla tela, l’assenza del colore nero.

>La pittura en plain air
La pittura, così come concepita dagli impressionisti, era solo colore. Essi, pertanto, riducono, e in alcuni casi sopprimono del tutto, la pratica del disegno. Tale scelta esecutiva si accosta ad un’altra caratteristica propria degli impressionisti: la realizzazione dei quadri direttamente sul posto e non negli atelier. Con questa termine viene definita la tecnica en plain air.
L’en plain air non è una invenzione degli impressionisti. Già i paesaggisti della Scuola di Barbizon utilizzavano questa tecnica. Tuttavia, ciò che questi pittori realizzavano all’aria aperta era in genere una stesura iniziale, da cui ottenere il motivo sul quale lavorare poi in studio rifinendolo fino allo stadio definitivo. Gli impressionisti, e soprattutto Monet, portarono al limite estremo questa pratica dell’en plain air realizzando e finendo i loro quadri direttamente sul posto.
Questa scelta era dettata dalla volontà di cogliere tutti gli effetti luminosi che la visione diretta fornisce nell’esatto momento in cui si vuole rappresentare la scena.

>L’esaltazione dell’attimo fuggente
La scelta dei pittori impressionisti di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee (tecnica dell’en plain air) portò questo stile all’esaltazione dell’attimo fuggente.
Secondo gli impressionisti, la realtà muta continuamente di aspetto, e, come la luce, rende la visione di un momento diversa nel momento successivo. Dunque, per conferire sempre più realismo al quadro, le immagini nella pittura impressionista trasmettono sempre una sensazione di movimento. L’attimo fuggente della pittura impressionista è totalmente diverso dal momento pregnante della pittura neoclassica e romantica. Il momento pregnante sintetizza la storia nel suo momento più significativo; l’attimo fuggente non ha nulla a che fare con le storie: esso coglie le sensazioni e le emozioni. L’impressionismo per la prima volta, dopo la scomparsa della pittura rococò, rifugge dagli atteggiamenti tragici o drammatici e torna a rappresentare un modo felice ed allegro.
L’attimo fuggente della pittura impressionista ha analogie evidenti con la fotografia. Anche la fotografia, infatti, coglie una immagine della realtà in una frazione di secondo. E dalla fotografia gli impressionisti non solo prendono la velocità della sensazione, ma anche i particolari tagli di inquadratura che danno alle loro immagini particolare sapore di modernità.

>I soggetti urbani
Sul piano dei soggetti l’impressionismo si presenta con un’altra notevole caratteristica: quella di rappresentare principalmente gli spazi urbani, e lo fa con una evidente esaltazione della gradevolezza della vita in città. Questa è un’altra novità rispetto i precedenti momenti artistici poiché fino a quel momento la città era vista come qualcosa di malefico ed infernale, soprattutto dopo lo sviluppo della Rivoluzione Industriale, il quale aveva deteriorato gli ambienti cittadini.
Questa diversa atteggiamento nei confronti della città da parte degli impressionisti sfocia soprattutto verso una città in particolare: Parigi. In essa si raccolgono i maggiori intellettuali ed artisti, ci sono i maggiori teatri e locali di spettacolo, si trovano le cose più eleganti e alla moda, si possono godere di tutti i maggiori divertimenti del tempo.
Tutto questo fa da sfondo alla pittura degli impressionisti, e ne fornisce molto del suo fascino. I luoghi raffigurati, nei quadri impressionisti, diventano tutti seducenti: le strade, i viali, le piazze, i bar, gli stabilimenti balneari lungo la Senna, i teatri, persino le stazioni, come nel famoso quadro La Gare Saint-Lazare di Monet.

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How to revive an old tablet

Era da tempo che volevo far qualcosa per recuperare il mio vecchio tablet, un Samsung Galaxy Tab 2. Ho trovato molti video in rete che spiegano, più o meno bene, come aggiornare il firmware ad una versione di Android più recente, ma non ho mai voluto rischiare di combinare guai.
Così cercando meglio ho trovato un altro tutorial che spiega come dare il look di un S8 ad un qualsiasi dispositivo Android e il risultato è semplicemente fenomenale!
Dopo aver eseguito tutti i passi sul Tab 2 ho deciso di fare la stessa operazione sul mio altro Tablet, un Samsung Galaxy Tab 4 che, essendo ad una versione più aggiornata di Android, mi ha permesso ulteriori modi per rimodernare il look dei miei tablet.

Nintendo Classic Mini

E’ una replica originale in miniatura del Nintendo Entertainment System, storica console 8-bit. Il sistema è dotato di un’uscita per il cavo HDMI e un nuovo controller che può essere anche collegato al telecomando della Wii per l’utilizzo della Virtual Console, inoltre sono presenti tre modalità di visualizzazione differenti: “Tubo catodico”, per simulare l’aspetto che i giochi avevano sui vecchi televisori, “4:3”, che riproduce l’aspetto della console originale e “Risoluzione originale”.

La console ospita un nuovo motore di emulazione sviluppato dalla Nintendo European Research & Development (NERD), e integra 30 giochi tra i più famosi tra quelli pubblicati per il NES del 1985 come Donkey Kong, Galaga, Ghosts ‘n Goblins, Pac-Man, Super Mario Bros. The Legend of Zelda.

iPod Nano 3G 8gb

  • Navigazione: ghiera cliccabile
  • Capacità: 4 e 8 GB
  • Data di introduzione: settembre 2007
    È possibile distinguere iPod nano (3a generazione) dai modelli di iPod nano precedenti in base alle caratteristiche seguenti: schermo più ampio, interruttore Hold posizionato nella parte inferiore e la possibilità di riprodurre video.

iPod Classic (Video) 5G 30gb

  • Navigazione: ghiera cliccabile
  • Capacità: 30 e 60 GB
  • Data di introduzione: settembre 2006
    iPod (5a generazione), dotato di disco rigido, grande display widescreen a colori e ghiera cliccabile, consente di visualizzare foto e video. La sincronizzazione viene eseguita tramite USB.

iPod Nano 1G 2gb

  • Navigazione: ghiera cliccabile
  • Capacità: 1, 2 e 4 GB
  • Data di introduzione: settembre 2005 – febbraio 2006

    iPod nano, più piccolo rispetto ad iPod mini, presenta uno schermo a colori e una ghiera cliccabile, ma è dotato di una memoria flash anziché di un disco rigido. La sincronizzazione di musica e foto viene eseguita tramite cavo USB 2 e non con FireWire. La capacità di iPod nano è incisa sul retro della scocca.

Dal big bang ai buchi neri – Breve storia del tempo

Stephen Hawking è riuscito a raccogliere e spiegare chiaramente la maggior parte delle conoscenze tradizionali legate alla fisica e all’astronomia in ‘sole’ duecento pagine. E’ partito dalle basi della fisica, ed è arrivato sino all’espansione dell’universo, al principio di indeterminazione, alle particelle elementari, all’origine e alla sorte dell’universo, e infine alla meta ultima della fisica: l’unificazione delle leggi e teorie che governano il nostro universo. Molti degli argomenti citati li ho studiati durante la mia carriera scolastica, mentre altri argomenti li ho ‘scoperti’ proprio grazie a questa lettura. In ogni caso è un libro molto consigliato, sia per gli appassionati dell’argomento, sia per chi vuole approfondire conoscenze sviluppate a scuola.

 

Maledetta serpe

Anno Domini 1395. Dopo La Vipera e il Diavolo in realtà non credevo potesse esserci un seguito, magari perché non mi sono mai soffermato a fantasticare sul futuro (o sul passato). Eppure eccolo qui, e devo dire che mi ha stupito davvero. Maledetta Serpe è un prodotto differente dal primo romanzo. I personaggi, le microstorie e i riferimenti storici più numerosi. Troviamo ancora elementi come l’amore e la magia, ma usati in maniera leggermente diversa. Ora Gian Galeazzo Visconti è al potere, dopo aver imprigionato a morte lo zio Bernabó, ma il potere è difficile da gestire, e Gian Galeazzo ha un sogno: diventare prima Duca e poi Re d’Italia. Questo sogno potrebbe essere realizzato ad una sola condizione però: la conquista e l’espansione dei domini di Milano. Ma oltre a non trovare ovviamente il favore delle regioni attaccate, Gian Galeazzo deve scontrarsi ancora una volta con Bernabó, o meglio, col suo fantasma e i suoi figli. Perché tra Mastino e suo fratello Carlo impegnati nella guerra assieme al condottiero fedele al padre, Giovanni Acuto, e le sorelle come Agnese, la meta è quella di spodestare Gian Galeazzo e riportare il potere all’altro ramo della Biscia. Il romanzo è stato un susseguirsi di colpi di scena, ed è stato appassionante quasi quanto il precedente. Quasi perché Maledetta Serpe mi ha davvero trasportato, le varie relazioni tra i personaggi sono stati davvero ben costruiti e l’amore penso che sia stato uno dei temi fondamentali di questo romanzo. L’amore che è soprattutto amore fraterno, la prole di Bernabó rimane sempre unita per combattere Gian Galeazzo, e tutta la storia viene raccontata sullo sfondo della costruito della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano. Un finale che non sono riuscito a scoprire fino alla fine, e che mi ha reso triste per la fine di questo ciclo della famiglia Visconti. Sicuramente un romanzo storico molto consigliato, da leggere subito dopo La Vipera e il Diavolo!

La Vipera e il Diavolo

Milano, seconda metà del Trecento. Bernabó Visconti. Il personaggio più malvagio che una storia potesse mai avere. Eppure è un romanzo storico, ed è forse questo ad avermi colpito maggiormente ne La Vipera e il Diavolo. Ciò ad avermi davvero colpito, rispetto altri romanzi storici, è la perfetta sintonia tra fedeltà storica e storia inventata. I personaggi sono descritti sia da documenti e fonti del periodo e sia da uno scrittore appassionato dell’argomento. Questo romanzo l’ho letteralmente divorato, nel giro di 4/5 giorni l’ho finito e mi sono sentito appagato, felice, un po’ forse triste, insomma erano tante emozioni diverse. Perché non era il racconto di una serie di vicende, non era il racconto di date e luoghi, era una storia vissuta, c’erano sentimenti in ogni pagina, tanto che a volte risultava difficile non schierarsi con uno, Bernabó, o con l’altro pretendente al trono, Gian Galeazzo Visconti, suo nipote. Si perché è questa la materia centrale del romanzo, la sanguinosa lotta per il potere della Milano del ‘300, lotta caratterizzata non solo da scontri tra eserciti e uomini, ma anche da magia, intrighi e matrimoni ‘organizzati’. Il ruolo della donna penso sia un altro elemento ad essermi molto piaciuto. Nel passato il loro ruolo era molto spesso sottovalutato, ma qui troviamo donne forti, madri che incoraggiano i figli a riscattarsi, maghe e erboristi che mediante le loro arti riescono a soddisfare i voleri dei loro padroni. Troviamo inoltre tanti sentimenti, dall’amore all’odio, il sentimento di vendetta e la ricerca della redenzione. Un libro che colpisce davvero e che appassiona, super consigliato!