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COSI’ PARLO’ ZARATHUSTRA – Nietzsche

Un antico profeta persiano, che aveva visto nella lotta tra il Bene e il Male l’asse attorno a cui ruotano le umane vicende, torna in un mondo moralmente lacerato per porre riparo al suo fatale errore. Zarathustra diventa così profeta della saggezza dionisiaca, che è gioiosa accettazione della vita in ogni suo aspetto, e affronta una difficile esperienza tra gli uomini, deciso a redimerli e soprattutto a liberarli dalla morale cristiana. In un crescendo di prediche dissacratorie e parabole alla rovescia, di eccessi e furori, l’azione tragica giunge al suo culmine nell’ incontro tra il protagonista e gli uomini superiori, patetiche figure di sofferenti che simboleggiano un’umanità inadeguata a comprendere la dottrina di Zarathustra e i suoi dirompenti contenuti, dalla morte di dio, al superuomo, all’eterno ritorno di tutte le cose. E nell’attesa fiduciosa di un’umanità migliore si chiude l’opera in cui Nietzsche ha più profondamente fuso saggezza filosofica e illuminazione poetica.

COME IL SOLE A MEZZANOTTE

Sullo sfondo di una Lione degli anni sessanta, le vite di Jean ed Eloise vengono intrecciate da un filo invisibile e allo stesso tempo separate da un muro sottile, che divide i loro appartamenti un tempo uniti. Non si conoscono, eppure la vita dell’uno entra in quella dell’altra attraverso i suoni, i rumori e le parole che il muro lascia filtrare.
Sono anime logorate dalla solitudine, dall’attesa dei rispettivi amori e oscurate dalle loro esistenze, come il sole a mezzanotte.

NEL MARE CI SONO I COCCODRILLI

Questo romanzo narra la vera storia di Enaiatollah Akbari. Racconta le sue esperienze, chi ha conosciuto e di come sia riuscito a sopravvivere al suo lungo viaggio. Tutto iniziò a Nava, il suo paese natale, dove nacque e visse con i suoi fratelli prima dell’abbandono della madre. Nava era troppo pericolosa perciò la madre lo accompagnò ed Enaiatollah rimase solo in Pakistan. Iniziò così una terribile odissea per quel bambino che si ritrova solo senza denaro e senza la minima idea di che cosa fare.

Il Grande Gatsby

Il grande Gatsby coinvolge il lettore fin dalle prime pagine e per questo la lettura è notevolmente piacevole. Il narratore della storia, Nick Carraway, è protagonista insieme a Gatsby. Egli racconta la propria storia intorno alla misteriosa figura di Gatby, di cui molti parlano senza neanche sapere chi sia veramente. Il libro è molto dettagliato. Nick Carraway è una persona come un’altra che narra la storia di Gatsby sotto forma di libro iniziando nei primi capitoli con una breve descrizione della propria vita. Nick va a vivere in una piccola casa vicino alla grande proprietà di Gatsby, un castello in cui spesso organizza feste, offrendo agli ospiti una meravigliosa vista del suo giardino con la piscina. Nick viene invitato a una di queste feste ed ha l’occasione di conoscere Gatsby di persona. Dopo la festa i due si tengono in contatto e Gatsby chiede il favore a Nick di fargli incontrare sua cugina e accetta. Gatsby ha passato tutto il tempo cercando di incontrare un suo vecchio amore di cui aveva perso ogni contatto a causa della guerra e le feste erano un modo per attirare a se attenzioni e persone con la speranza di incontrarla. Il suo vecchio amore però aveva già messo su famiglia ed era proprio la cugina di Nick, Daisy. La relazione di Daisy era complicata dal momento che suo marito aveva una relazione con un’altra donna sposata e il finale è un susseguirsi di colpi di scena.

La prima indagine di Theodore Boone – John Grisham

Il romanzo parla di Theodore, un ragazzo che vive per la legge: il suo sogno sarebbe di diventare giudice o avvocato, come i suoi genitori che sono entrambi avvocati. Theo frequenta solo la terza media, ma a scuola molti dei suoi compagni gli chiedono dei consigli seri per problemi personali: genitori separati, problemi di soldi, fratelli in carcere, animali smarriti. All’inizio il libro è abbastanza interessante perché racconta la singolare vita di Theo di tutti i giorni, ma diventa decisivamente più coinvolgente nella parte centrale, quando Theo si lascia prendere totalmente dal caso di omicidio della signora Duffy, moglie del noto golfista, Peter Duffy, accusato di averla uccisa strangolandola e nascondendo tutti gli oggetti preziosi che c’erano in casa per simulare una rapina. E’ il primo sospettato anche perché anni prima aveva firmato la polizza sulla vita della moglie per il valore di un milione di dollari.
Theo finisce dentro il processo più importante della storia della città, perché Julio, un amico senzatetto che lui aiutava in algebra e che frequentava la stessa scuola, gli raccontava che suo cugino era sul luogo del delitto e aveva visto chi era entrato in casa e aveva ucciso veramente la signora Duffy. L’unico problema è che Theo non può dirlo a nessuno, poiché il cugino di Julio è immigrato clandestinamente, quindi si trova in una situazione molto difficile. A mio parere il libro è molto avvincente, l’ho trovato davvero interessante e scorrevole. Theo mi sembra un ragazzo veramente coraggioso e disposto ad aiutare gli altri in difficoltà, ha già le idee così chiare sul proprio futuro. In questa storia mi ha colpita anche il bel rapporto tra i compagni di scuola e Theo. La famiglia di Theo è, invece, una di quelle famiglie felici come nelle pubblicità, poco credibile, che vive seguendo una tabella settimanale: il martedì vanno tutti insieme al ritrovo, il mercoledì al ristorante cinese. Una famiglia, secondo me, non è mai così perfetta come nel libro o come nelle pubblicità, anche nel caso di un figlio unico c’è sempre qualcosa che non va.
A parte questo, tuttavia, il libro è davvero coinvolgente, parla di una storia di ragazzi come noi, in fondo, con la nostra stessa età, quindi leggendolo ci si può immedesimare in qualche personaggio. Pur essendo un romanzo per ragazzi credo che sia adatto anche per gli adulti. Il lessico non è molto complicato, quindi si legge molto facilmente. Tra noi compagni ha riscosso molto successo e io l’ho trovato così bello che vorrei leggerne il seguito.
Questo rientrava in uno dei tanti libri che ci danno da leggere per scuola e, dopo averlo letto, il compito seguente è quello di farne il commento o recensione.
La mia recensione ovvero quella riportata in alto è stata scelta nel libro della mia scuola A.B SABIN, una raccolta dei lavori di alcuni alunni della scuola.

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Sotto il burqua

Sotto il burqua narra della vita di una ragazzina a Kabul, capitale dell’Afghanistan colpita dai bombardamenti. La protagonista è Parvana, una ragazzina di 11 anni, che vive con la sua famiglia in una piccola stanza. Durante i bombardamenti hanno dovuto cambiare casa molte volte. Una sera entrarono in casa dei soldati talebani che portarono via con la forza il padre di Parvana. Senza l’uomo in casa, la famiglia sarebbe morta a breve, perché la donna è sottomessa a tal punto che non può uscire di casa da sola e nella famiglia di Parvana di “uomo” rimaneva soltanto il fratellino di 5 anni Alì. Senza nessuno che potesse fare un lavoro per poter pagare le provviste, la famiglia sarebbe morta quasi sicuramente. Parava decise così di fingersi maschio, avrebbe continuato il lavoro del padre o qualsiasi altro lavoro e sarebbe andata a compare il cibo sufficiente per far sopravvivere la famiglia. Da quel momento in poi succedono avvenimenti sempre più coinvolgenti e sorprendenti, proprio come il finale, del tutto inaspettato.

Ultima fermata Auschwitz

Il romanzo racconta la storia di un ragazzo ebreo italiano durante il fascismo,comincia nel 1938 circa. Arturo è il protagonista della storia un ragazzino della mia età circa che incomincia a trascrivere tutto quello che gli succede sul suo diario.Inizia quando un giorno a scuola lo allontanarono il direttore e l’insegnate, e di seguito molti dei suoi compagni, con l’accusa che fosse ebreo,diverso… e da qui tutta una serie di parole complicate da capire perfino per Arturo: antisemita,campi di concentramento… All’ inizio, lui non ne sapeva neanche il significato. Inizialmente Arturo era incosciente e incredulo, non capiva che cosa gli succedesse e avrebbe voluto rispondere se solo avesse saputo cosa dire, fino a quel momento lui non sapeva di essere ebreo perché come gli raccontò Sara, la sorella, Mussolini si era alleato con Hitler qualche anno prima, il quale considerava gli ebrei tali dalla nascita e aveva un forte odio verso tutti gli ebrei d’Europa. Con tutte le spiegazioni di Sara, Arturo riconobbe di essere considerato un ebreo puro per i tedeschi cioè con tutti e quattro i nonni ebrei. L’unica cosa che non sapeva era che da quel momento in poi le cose sarebbero sempre peggiorate. Il libro è composto in gran parte dalla descrizione del racconto del diario di Arturo e poi da una breve parte finale che è il racconto di Giulia,una ragazzina che Arturo conobbe quando si trasferì a Roma e prese le lezioni di piano; entrambi persero la testa l’uno per l’altra. A me questo romanzo storico è piaciuto abbastanza. Il libro somiglia molto alla storia di Anna Frank, sia per l’età del protagonista che scrive il diario, sia per il fatto che poi questo diario berrà letto da una persona a lui cara, in questo caso Giulia.